[et_pb_section fb_built=”1″ fullwidth=”on” _builder_version=”3.22″ custom_padding=”0px|0px|0|0px|false|false”][et_pb_fullwidth_image _builder_version=”3.19.17″][/et_pb_fullwidth_image][/et_pb_section][et_pb_section fb_built=”1″ fullwidth=”on” _builder_version=”4.0.9″ background_color=”#f0ede7″ custom_margin=”0px||0px||false|false” custom_padding=”0px||0px||false|false”][et_pb_fullwidth_code _builder_version=”4.4.5″ custom_margin=”0px||0px||false|false” custom_padding=”0px||0px||false|false” hover_enabled=”0″][/et_pb_fullwidth_code][/et_pb_section][et_pb_section fb_built=”1″ disabled_on=”off|off|off” admin_label=”section” _builder_version=”4.0.9″ background_color=”rgba(0,0,0,0)” background_size=”contain” background_position=”center_left” custom_margin=”0px||0px||false|false” custom_padding=”0px|0px|0px|0px|false|false”][et_pb_row admin_label=”row” _builder_version=”4.0.9″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat” custom_margin=”0px||0px||false|false” custom_padding=”70px||0px||false|false”][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_text admin_label=”Text” _builder_version=”4.0.9″ background_size=”initial” background_position=”top_left” background_repeat=”repeat” custom_margin=”0px||0px||false|false” custom_padding=”0px||0px||false|false”]

In un’epoca in cui molto della vita rischia di andare perduto, la bottega di Giotto Faugno si presenta come laboratorio artigianale ed è fra le più originali della zona, facendo scoprire l’antica tradizione e con lo stesso spirito, la lavorazione dei manufatti in paglia intrecciata. Dal 1924 si tramanda di padre in figlio il segreto che lega la terra alla lavorazione artistica della paglia, conoscenza determinante per il raggiungimento di traguardi sempre più alti. Si tramanda l’intreccio, la manualità, la pazienza. Così oggi sono nate delle creazioni uniche nel suo genere, che fanno rivivere il passato attraverso il materiale, l’odore e la memoria. Numerose persone sono state rapite dal fascino degli intrecci tra cui critici d’arte come Vittorio Sgarbi, giornalisti e tv di testate nazionali, professori universitari, e studenti che hanno scritto tesi, antropologi che si sono addentrati nella tradizione tenuta ancora in vita con crescente passione.

[/et_pb_text][et_pb_image align_tablet=”center” align_phone=”” align_last_edited=”on|desktop” disabled_on=”off|off|off” _builder_version=”3.23″][/et_pb_image][et_pb_image align_tablet=”center” align_phone=”” align_last_edited=”on|desktop” disabled_on=”off|off|off” _builder_version=”3.23″][/et_pb_image][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row module_id=”giotto” _builder_version=”3.25″][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_divider _builder_version=”3.19.17″][/et_pb_divider][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row _builder_version=”3.25″][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_text _builder_version=”3.27.4″]

L’arte dell’intreccio della paglia di Giotto Faugno

[/et_pb_text][et_pb_text _builder_version=”3.27.4″]

Giotto Faugno affascinato dalla tradizione di famiglia, il Carro, fin da piccolo inizia a giocherellare con gli steli di paglia nella bottega del nonno Giotto, che con entusiasmo insegnava la sua passione. Dopo aver conseguito il diploma, nel 1996 ottiene i primi riconoscimenti in Belgio ad una rassegna internazionale sull’intreccio della paglia, dalla dot.ssa americana miss Meinn, lì riscuote grandi successi, non solo con l’esposizione di alcuni pannelli che compongono l’Obelisco,ma soprattutto con un tipo di intreccio risultato il più complesso e fine a livello mondiale. Oltre ad occuparsi dell’ allestimento, rifacimento e restauro dell’obelisco di paglia del suo paese, grazie al suo poliedrico lavoro, entra in contatto con committenze e collezionisti, approdando con i suoi intrecci e la sua abile manualità, a diverse manifestazioni e mostre di cui : San Giovanni Rotondo, Bari, Napoli, B.I.T. Milano, Maratea, Londra, Giffoni Valle Piana, Brindisi, Roma,  San Giorgio a Cremano, Carpi, Nola, Padula, ecc. La tappa fondamentale della sua carriera arriva nel 2009, quando realizza il rivestimento di uno dei Gigli di Nola, pluripremiato per l’originalità dei decori artistici in paglia. Oggi Giotto segue le radici della propria famiglia rielaborando la tradizione in chiave moderna ma sempre conservando lo stampo tradizionale, attraverso gli umili steli di paglia.

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row module_id=”carro” _builder_version=”3.25″][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_divider _builder_version=”3.19.17″][/et_pb_divider][/et_pb_column][/et_pb_row][et_pb_row _builder_version=”3.25″][et_pb_column type=”4_4″ _builder_version=”3.25″ custom_padding=”|||” custom_padding__hover=”|||”][et_pb_text _builder_version=”3.27.4″]

Il carro di paglia di Mirabella Eclano: una tradizione di famiglia

[/et_pb_text][et_pb_text _builder_version=”3.27.4″]

Nel primo pomeriggio del sabato che precede la terza domenica di settembre, migliaia di persone raggiungono a gruppi la collinetta di S. Caterina per partecipare alla “grande tirata”.La tradizione dell’ obelisco di paglia si presume risalga al 1600, poi accresciuta negli anni e solo nel 1924 ad opera di Luigi Faugno, l ‘obelisco venne lavorato su tutte e quattro le facciate in stile barocco-rococò, quello attuale. Tant’ era la sua bellezza che nel 1936 il Principe Umberto II di Savoia volle assistere allo spettacolo del trasporto, premiando l’artista con il titolo di Cavaliere. Nel 1924 l’ opera è stata continuata dal figlio, Giotto Faugno, che apportando diverse modifiche, nel corso degli anni ha mantenuto efficiente l’ obelisco e così la tradizione.Dal 1998 ha preso le redini del “carro” il nipote Giotto Faugno j. che ne cura l’ormai prezioso rifacimento sia strutturale che artistico.L’ obelisco è alto circa venticinque metri, formato da una struttura piramidale a base quadrangolare, rivestito interamente da pannelli di paglia artisticamente lavorata a mano. Nel giorno della tirata viene trainato da sei paia di buoi e retto in equilibrio da circa trentaquattro funi , “tirate” da centinaia di persone. Al termine del trasporto nel borgo del paese, il “carro” rimane in esposizione per circa tre giorni prima di essere smontato e allestito nell’area  museale che lo conserva per tutto l’anno. E’ uno straordinario spettacolo da non perdere perché un domani tutti potranno raccontare di aver partecipato a qualcosa di davvero unico.

[/et_pb_text][/et_pb_column][/et_pb_row][/et_pb_section]